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Azienda Agricola Ca' di Sopra
Castelleone CR

Ca' di Sopra Tulsa
IT019500286502   Ca' di Sopra Tulsa

L’azienda agricola Ca’ di Sopra è collocata praticamente al centro della pianura padana, di fronte all’abitato di Cortemadama, piccola frazione del comune di Castelleone, in provincia di Cremona.  E’ facilmente raggiungibile perché si trova di fianco alla statale 415, che da Cremona conduce a Crema e poi prosegue per Milano, conosciuta anche come “Paullese”.  L’indirizzo produttivo è principalmente orientato all’allevamento di bestiame da latte, razza Frisona Italiana, con una certa produzione di cereali che eccedono l’autoutilizzo in stalla (mais) e che finiscono sul mercato.  I terreni più marginali e quelli situati al di fuori dell’ambito aziendale, nella golena del fiume Adda, sono invece destinate alla pioppicultura e, in minima parte, alle latifoglie sempre per la produzione di legname destinato all’industria.

Attualmente il patrimonio bovino si aggira intorno ai 450 capi, con circa 190 animali in lattazione nel corso dell’anno, e con una quota produttiva disponibile di 22.000 quintali.  Nell’anno di definizione delle quote (1989), quella aziendale risultava essere di circa 8900 quintali ed è stata man mano ampliata con vari acquisti nel corso degli anni.  Il latte viene totalmente conferito alla Latteria Soresina, di cui l’azienda è socia, e viene destinato principalmente alla produzione di Grana Padano, Provolone Valpadana e burro, prodotti per i quali la latteria è uno dei leader del mercato italiano.
Il bestiame è originario della genetica nord-americana, Usa e Canada, e anche i tori italiani, olandesi, francesi e tedeschi che vengono utilizzati ultimamente derivano in gran parte da questi ceppi.  La selezione genetica è indirizzata da parecchi anni ad elevare le percentuali di grasso e, soprattutto, proteine del latte, naturalmente senza trascurare la spinta a latte e la morfologia.  Attualmente il titolo in grasso nel latte risulta essere di 4,10 e quello proteico di 3,65, naturalmente con punte più alte nella stagione invernale e abbassamenti nei mesi più caldi.
Nel corso del 2005 si è iniziato l’utilizzo di un certo numero di dosi di seme della razza Rossa svedese, razza assai simile alla Frisona, ma con una selezione completamente a se stante per cercare di portare sangue nuovo nella popolazione bovina.  La frisona, a causa dell’eccessivo uso di pochi tori che hanno dato origine alla genetica attuale, si è parecchio indebolita come razza e gli animali rispetto a qualche anno fa, risultano si molto produttivi, ma anche molto più delicati e meno rustici.  L’utilizzo della Rossa Svedese da usare come incrocio, per poi ritornare ad ingravidare l’animale che ne deriva nuovamente con seme frisone, doveva portare dei benefici sia sotto l’aspetto rusticità che sotto l’aspetto riproduttivo, ma i risultati ottenuti si sono rivelati abbastanza deludenti.
I tori di progenie vengono utilizzati da parecchi anni in una percentuale intorno al 12-15% della totalità delle inseminazioni.

La stalla è divisa in pratica in quattro corpi.
L’edificio principale, che risale al 1962, era una delle prime strutture in provincia con gli animali liberi, a lettiera permanente, trasformato con le cuccette una decina di anni fa e con lo spostamento della sala che una volta era una tandem posizionata al centro, ad una estremità.
L’attuale sala è 12 + 12 con mungitura da dietro Melotte - Boumatic, entrata in funzione nel corso del 2010 in sostituzione di una spina di pesce 6 + 6, modificata ed aggiornata nel corso degli anni (lattometri, pedometri, eliminazione della trazione, …), di costruzione mista Gascoine Melotte/TDM.  In questra struttura sono ospitate: il primo guppo di mungitura su cuccette e sulla residua lettiera permanente, il gruppetto post partum per lo steaming up, le vacche asciutte e parte delle manze gravide.
Vi è poi una struttura in cemento per una settantina di capi, l’unica con il grigliato al posto delle ruspette, che ospita attualmente le manze gravide.  La struttura più recente, in ferro, che risale al 2001/2003, ospita su cuccette le manze dall’anno di età in avanti, fino alla fecondazione, il gruppetto di ventiquattro animali freschissimi, e il gruppo delle fresche formato da un'ottantina di capi.  L’ultima struttura, destinata alle manze dai 4 ai 12 mesi, è situata staccata dal corpo principale, in fondo all’aia dell’azienda, con capacità per una settantina di animali, con lettiera permanente e ricovero sfruttando vecchi porticati.
Una grossa vasca all’estremità della stalla principale e tre vasconi da 1500 mc l’uno forniscono lo stoccaggio per il liquame, che viene poi distribuito tramite condotte interrate (ampliante nel corso del 2008) e rotoloni e, in minima parte con delle botti.

L’alimentazione per le vacche in produzione si è stabilizzata da alcuni anni a questa parte con l’utilizzo di grosse quantità di trinciato (autoprodotto), anche superiore ai 30 kg/capo, qualche kg. di farina (autoprodotta) e di un prodotto, attualmente, il Topfeed della Ferraroni mangimi,  contenente la quota proteica, con varie materie prime, e paglia e fieno come fibra.  Tutto ciò per assicurare una razione con caratteristiche più stabili possibili nel corso dell’anno.  Precedentemente, per circa 4 anni si era utilizzato un prodotto analogo della Ferrero dove la fibra veniva rappresentata essenzialmente dalla paglia.  Le asciutte e l’allevamento utilizzano prodotti aziendali come trinciato di mais, loietto sia affienato che insilato e fieno di prato.